IT’S RIGHT TO BE A WOMAN
“La violenza contro le donne è violazione dei diritti umani”
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Scuola Secondaria Statale di primo grado “San Giovanni Bosco” di Trentola Ducenta, celebra puntuale, come ogni anno, la ricorrenza con l’attuazione di un progetto in linea con i percorsi curriculari del PTOF “E’ questione di legalità” e “Io ho cura” e in rete con il Liceo Scientifico Statale “Leonardo Da Vinci” di Trentola Ducenta. Particolarmente coinvolgente si è rivelato il laboratorio di riflessione e ricerca sul tema del femminicidio, che ha visto protagonisti attivi gli studenti delle classi terze e un nutrito gruppo di alunni del liceo, in uno spazio di dibattito e confronto su un fenomeno, tristemente noto, da contrastare e combattere a gran voce, perché “l’amore non uccide”. In presenza del Sindaco, Dott. Michele Apicella, e di una rappresentanza dell’Amministrazione del Comune di Trentola Ducenta, ragazze e ragazzi, in uno spazio glocale, hanno sapientemente riflettuto sui dati statistici che ci restituiscono ogni anno a livello nazionale e mondiale numeri allarmanti di omicidi con vittime femminili. Quest’anno assume un significato particolare e ancora più importante: i nostri studenti hanno fortemente voluto centrare il focus della riunione sulla condizione delle donne afghane, con formativi momenti di riflessione che ha visto un significativo intervento delle dottoresse Cesario e Cipresso dell’Associazione “Non sei sola”di Aversa. E mentre nell’Afghanistan, tornato nelle mani dei Talebani, le donne scendono in strada e sfilano, in segno di protesta, per poter tornare a scuola; si torna a riflettere sulla condizione della donna oggi, anno domini 2021. E ci si chiede il perché. Perché tante violenze? Cosa scatta nella mente degli uomini? Quante e quali tipologie di violenza subisce la donna? L’Agenda 2030, sottoscritta nel 2015 dai governi dei Paesi membri dell’ONU, definisce gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, in un programma che orienta l’azione dei prossimi quindici anni. In essa, trovano spazio due obiettivi: Obiettivo 4. Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti. Obiettivo 5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze. Le Linee guida Nazionali in attuazione dell’art. 1 comma 16 della Legge 107 del 2015 tracciano la via da attuare in ambito scolastico per raggiungere questi obiettivi. Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione. Ed è proprio incentrato sul rispetto l’impegno che la nostra scuola investe nell’Educazione alla Cittadinanza, favorendo la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità. Gli studenti sono accompagnati a imparare, a scegliere e agire in modo consapevole nel riconoscimento del valore di ogni persona. Si rende quindi, come non mai, imprescindibile contrastare il fenomeno non solo e non tanto con gli interventi repressivi che purtroppo si rendono necessari di fronte a casi in cui il danno o il pericolo siano già venuti in luce, ma piuttosto con progetti educativi che a partire dalla nostra Costituzione possano diffondere la cultura del rispetto e della parità di genere, confermando ancora una volta l’importanza della collaborazione a tutti i livelli, prima di tutto scolastico, per poter affrontare al meglio la sfida culturale contro i pregiudizi in cui affondano le radici le discriminazioni di genere. Storicamente, molti episodi hanno ridisegnato lo status femminile, conferendogli piena dignità civile, alla pari con quella dell’uomo. Eppure…la piaga della violenza sulle donne non è affatto scomparsa. Nè nella sua forma fisica, sessuale, né psicologica. L’Afghanistan è considerato uno dei Paesi peggiori in cui essere donne. l terribili fatti riportati dai media evidenziano come le discriminazioni, gli abusi, le varie forme di oppressione, le violenze di ogni genere siano perpetrate quotidianamente su coloro che si ribellano alla condizione di sudditanza. L’incontro di oggi ha lo scopo di tenere una luce sempre accesa sulla terribile condizione delle donne nel mondo e, in particolare, in quel martoriato Paese. I ragazzi, dall’incontro di oggi, lanciano un messaggio di solidarietà a dimostrazione del fatto, che non esistono distanze, e ciascuno di noi può adoperarsi per fare cose buone, sostenere cause giuste. Un reading di storie, riflessioni critiche, momenti di drammatizzazione e visione di video. Sullo sfondo l’emozione palpabile di tutti i protagonisti, cristallizzata in un contenitore digitale, che mai come in questa giornata, prende vita e mostra tutta la sua valenza sociale. Diventa allora necessario sollecitare un lavoro di riflessione e autoriflessione, creare momenti dove ragazze e ragazzi possano raccontarsi a partire dai loro vissuti e dalle loro esperienze. L’istituzione scolastica è riconosciuta come agenzia indefettibile, insieme alla famiglia, per poter dare ai giovani una reale opportunità di sviluppo sereno ed armonico, così che divengano cittadini attivi e responsabili, che possano a loro volta diffondere una cultura basata sul rispetto della legalità e dell’Altro-da-sé. È quindi necessario che la partnership scuola-famiglia possa, insieme agli Enti locali, mettere a disposizione dei ragazzi dei modelli valoriali che disinneschino stereotipi, pregiudizi e discriminazioni, coltivando la cultura della parità di genere e sensibilizzando al contempo la comunità su questi temi così che questo genere di violenza possa essere sradicato grazie alle nuove generazioni.
Visualizzazioni: 357 | |
Top news: No | Primo piano: No |