SOGNATORI DI PACE E DI GIUSTIZIA. SIATE COSTRUTTORI DI PACE

SOGNATORI DI PACE E DI GIUSTIZIA. SIATE COSTRUTTORI DI PACE

La parola ci salva, il silenzio uccide.

Tutti devono sapere quello che sta accadendo in Ucraina. Il silenzio uccide perché consente alle bugie di proliferare di bocca in bocca. L'educazione è l'unica modalità realmente adeguata a far comprendere l'importanza di difendere i valori della pace e della solidarietà. I giovanissimi alunni della scuola secondaria di primo grado “San Giovanni Bosco” hanno risposto in modo straordinario con lo sguardo volto a cogliere e mettere in essere idee e messaggi di pace e solidarietà in linea con l’insegnamento dell'Educazione Civica che si propone di contribuire alla “formazione di cittadini attivi e responsabili” e di promuovere “la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri” (Legge 92/2019). “La pace è patrimonio di tutti”: questo è il messaggio chiave lanciato dagli alunni della scuola secondaria di primo grado “San Giovanni Bosco”; è una proposta di promozione della cultura della pace che declina la conoscenza reciproca e la solidarietà, locale ed internazionale, quali elementi costitutivi di una società pacifica nonché principi fondanti di azioni di cittadinanza attiva e di volontariato. Con una sentita manifestazione che ha visto la partecipazione del sindaco Avv. Michele Apicella e dell’assessore alla Pubblica Istruzione Dott. Vincenzo Sagliocco, la Don Bosco di Trentola Ducenta, con una rappresentanza degli alunni delle classi prime, seconde e terze nell’aula magna dell’istituto, ha voluto esprimere una ferma condanna verso la Russia e le sue azioni belliche: è un grido di dolore che si solleva unanime contro la guerra e le brutali modalità con cui sta perpetrando uno scempio indicibile che ha già visto morire tante persone, militari e civili. Non è possibile in una situazione così delicata voltare la faccia e guardare altrove. La pace è un bene primario, essenziale e imprescindibile. Dobbiamo dire tutti insieme no alla guerra, senza se e senza ma. L’articolo 11 della Costituzione Italiana afferma che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo” .Con grande sensibilità, i nostri alunni hanno manifestato la loro solidarietà verso i compagni ucraini attraverso lettere, slogan, componimenti poetici, lettere rivolte ai grandi della terra e discorsi. Pace e giustizia, non a caso, sono accostate; la pace non è assenza di guerra ma, è prima di ogni cosa, promozione della giustizia. Un momento particolarmente toccante è stato quando i ragazzi hanno intonato in un coro l’inno nazionale italiano e l’inno ucraino. Momento pregnante dell’evento è stato quello conclusivo in cui i ragazzi hanno cantato “O’SOLE MIO”, proprio a sottolineare il filo che unisce i due territori, o meglio i due golfi: quello di Napoli e quello di Odessa. Il Mediterraneo da una parte, il Mar Nero dall’altra. La più celebre canzone napoletana, ‘O sole mio, fu composta alla fine del XIX secolo da Eduardo Di Capua mentre si trovavano proprio a Odessa, in pieno regno zarista. Quelle note e quelle parole suonano malinconiche come un ricordo evocativo, come un inno che ha fatto e fa battere il cuore all’oceano di emigranti che quel sole lo hanno lasciato alle spalle, in un passato lontano, ma sempre luminoso. L’educazione alla pace si delinea come un percorso di educazione interculturale, di educazione alla convivenza civile ed alla solidarietà. La nostra scuola in accordo con la principale agenzia educativa, la famiglia, e con le altre agenzie educative presenti nel territorio vuole divenire il territorio esperienziale in cui i ragazzi, riscoprendo le radici profonde di una comune autentica umanità, possano costruire le prime forme di una mentalità e di una cultura della pace.


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